Provaci ancora Woody


Un americano che non ha mai vissuto in Italia: Woody Allen usa Roma e i suoi scorci da cartolina per il suo ultimo film.
To Rome with love è una commediola all’italiana, per la verità più vicina ai cine-panettoni che alle grandi commedie del nostro cinema. Sorniona ed effimera, la macchina da presa racconta quattro episodi filmati e messi insieme come dentro una pizza quattro stagioni.
Il film contiene l’incontro tra una coppia di provincia con la pseudo grandeur della capitale; ricorda i giovani sogni e amori romani di un affermato architetto americano; indaga sul non-sense di una comunità che regala fama e notorietà con una generosità assurda e pronta a dimenticare presto; intrattiene narrando l’incontro tra un’insolita quanto spassosa coppia di consuoceri. Proprio quest’ultimo episodio vede Allen fra i protagonisti e sembra essere il più riuscito e alleniano di tutti, capace di continui brillanti tocchi di comicità gestiti con fine autoironia.
Diverte Roberto Benigni nei panni dell’uomo qualunque diventato famoso all’improvviso, anche se il suo personaggio sembra accusare più di tutti le lacune di una sceneggiatura che sembra scritta davvero di corsa. Piace Alec Baldwin, che fra i vicoli di Trastevere fa i conti con l’ingenuità e l’incoscienza dei suoi vent’anni. E piace ancora di più Penelope Cruz con la sua vitalità prorompente. Nel quadro generale non sfigura nessuno degli attori italiani dal momento che interpretano ruoli più che altro cammei.
Senza far male né puntare troppo il dito contro i vizietti degli italiani, il film smussa ogni complessità della nostra capitale, per un’Italia rappresentata da macchiette e in maniera confusa, in una Roma che per l’occasione sembra essere stata svuotata dei suoi romani più caratteristici.
Con To Rome with love, si conclude il tour europeo del regista di Manhattan.
Se con Midnight in Paris Woody Allen si è meritato l’Oscar come miglior sceneggiatura, è facile prevedere meno fortuna e consensi critici per il suo film né romanaccio né romanesco, ma semplicemente girato a Roma. Viene voglia di immaginarsi che americani e italiani, alla fine di questo film, torneranno a casa per motivi diversi con il volto sorridente, ma anche con il cuore pizzicato dalla nostalgia, per una Roma lontana un oceano secondo il popolo a stelle a strisce, per una Roma ideale che proprio non esiste se non nella fantasia di chi non ci ha mai abitato secondo er popolo de noantri.

Alessandro Berni

 

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1 Response to Provaci ancora Woody

  1. Paul says:

    Ho dei seri dubbi anche sull’Oscar su Midnight in Paris

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